CAVALLO CON PROBLEMI DI CONTATTO!
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Siamo tutti bravi a vedere un errore o un difetto in un cavallo...
Intanto premetto che il cavallo, se non per noi, non ha difetti o problemi. Il cavallo inizia ad avere problemi se noi vogliamo montarlo.
Quello che intendevo è che non è tanto difficile accorgersi di una flessione fatta male, di un andatura poco espressiva, di qualche conflitto tra cavallo e cavaliere... (anche se solo parlando di flessione ci sarebbero infinite cose da sapere che NON SI SANNO - questo è evidente!).
Comunque... a bordo campo si sentono sempre i “sapientoni” esprimere i propri giudizi: “Eh... non si fa così però eh...”; “Insomma... ce ne sarebbero di cose da dire...”; “mamma mia... guarda come monta quello”...
Il problema vero qual’è, però? Che una volta di fronte a qualcuno che abbiamo scelto per aiutarci a risolvere i nostri difetti e le nostre problematiche... le cose cambiano. I sapientoni sembrano poi a corto di idee...
Nel dubbio, quindi, si ricorre a mezzi “speciali” come redini di ritorno, un’imboccatura più forte (“perché lei ne ha bisogno sai...”) o perché no al solito: “Se vuoi andare avanti... mi dispiace dirtelo, ma devi fare una scelta. Questo cavallo non potrà portarti a grandi cose! Forse è il caso di prendere in considerazione un cambio di cavallo...”
Ancora peggio è il fatto che, chi osa ad opporsi a queste superficialissime strategie, viene criticato, giudicato e a volte anche aggredito (verbalmente si intende!). Insomma... se inizi a chiederti il perché delle cose diventi tu “quello strano”.
Ultimo, ma non ultimo, sembra che ogni persona abbia un suo personale metodo e che esistano un milione di modi diversi di montare, il che crea molta confusione in chi vuole imparare (cavallo e cavaliere).
La soluzione non sarebbe così complicata, se tutti conoscessero bene la scala di addestramento (e sapessero applicare davvero i suoi principi). In realtà è una cosa che ogni istruttore dovrebbe saper fare. Ahimè non è così. Anzi, i più non sanno nemmeno bene di cosa si tratti esattamente... magari hanno un’infarinatura, ma mancano tutte le nozioni di biomeccanica necessari per comprendere il “funzionamento” del cavallo.
Immaginiamoci un chirurgo che non sa come funziona il corpo umano, ma si mette ad esercitare... o meno drastico, un personal trainer che non ha idea di come funzioni l’organismo e non sa nulla di alimentazione... potrà avere sempre solo risultati approssimativi (sempre se gli va bene... i danni qui si vedranno con il tempo... come nel caso dei cavalli appunto).
Facciamo un esempio pratico:
CAVALLO CHE TIRA SU LA TESTA E SI TOGLIE DALLA MANO
Cosa fare? “Accorcia le redini e gioca un po’ con le mani (che vuol dire tira a destra e a sinistra) finché non cede”. Se non lo fa poi si inizia a spingere contro con le gambe, tirando di più e cercando di forzare la cosa. Questa è un’immagine tipica.
Cavallo col collo chiuso che sembra “in ordine”, quando in realtà sta ancora schiacciando via la schiena, si crea un piego sbagliato nel collo e il posteriore (che dovrebbe essere portato sotto e in avanti) rimane fuori.
Di conseguenza il “cavaliere” è contento perché vede la testa bassa, ma non ha capito che così è seduto pesantemente nella schiena e blocca completamente il movimento, rendendo impossibile al cavallo di alzare la schiena e di allungare la linea superiore.
Risultato alla lunga: muscolatura del collo completamente sbagliata e vertebre che si avvicinano pericolosamente.
La via della consapevolezza non è per niente facile! Attenzione. Ci vogliono anni per capire e poi per applicare bene i concetti. Ma si può! Tutti possono capire e applicare! Da subito... ci vuole determinazione, pazienza e tanta forza d’animo perché inevitabilmente ci si scontrerà con i “sapientoni” (spesso!), ma poi le soddsfazioni arrivano! E tante! Poi sembrano miracoli, ma è logica applicata...
Detto questo, se vuoi cominciare oggi il tuo percorso verso la consapevolezza, lo puoi fare, con il CORSO COMPLETO DI EQUITAZIONE. In arrivo la versione aggiornata 2.0 - Inoltre avrai accesso gratuito a tutti i futuri webinar ACS.
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Daniela