IL CAMBIAMENTO DIAGONALE

IL CAMBIAMENTO DIAGONALE

LE FIGURE DI MANEGGIO

2 Il cambiamento diagonale

Nel primo post di questa serie abbiamo visto la PISTA. Questa volta andremo ad analizzare nel dettaglio il cambiamento diagonale (di tutto il campo o di metà campo).

Il cambiamento diagonale (come già suggerisce il nome) ci permette di CAMBIARE di mano, quindi da destra a sinistra o viceversa. Posso passare da una mano all’altra in modo semplice e fluido. I punti di riferimento del cambiamento in tutto il campo sono le lettere “H” “K” “F” “M” (e la X, i punto centrale, che viene attraversata), mentre per il cambiamento di metà campo ci sono anche la “E” e la “B” (v. Immagine).

Si inizia il cambiamento diagonale una volta usciti dal secondo angolo del lato corto e quindi all’inizio del lato lungo. Si attraversa l’angolo e già in questa fase è importante avere bene a mente dove si vuole andare a finire. E’ quindi opportuna, oltre alla buona preparazione dell’angolo (v.  i post “MEZZA FERMATA” e “LE LINEE CURVE IN MOVIMENTO” nel BLOG) preparare già l’uscita dalla pista, guardando in direzione del punto di arrivo. 

Se il cambiamento avviene in M-X-K, per esempio, in C devo pensare di preparare l’attraversata dell’angolo e mentre lo attraverso preparo il cavallo ad uscire dalla pista per arrivare alla K. Il mio sguardo è fisso su quella lettera e nella mia mente si crea una linea immaginaria per terra, perfettamente dritta, che porta da M a K. 

La figura viene eseguita al passo o al trotto. Può essere eseguita anche al galoppo, ma il cavallo deve avere già un buon equilibrio e una buona reattività agli aiuti del cavaliere. Nel caso del galoppo di solito si procede fino a poco prima di rientrare in pista, poi si fa una transizione al trotto e dopo qualche falcata si riparte al galoppo sulla nuova mano.

Al trotto, se si batte la sella, per cambiare diagonale del trotto si attende la fine della figura, per non compromettere il ritmo e la fluidità nell’esecuzione di quest’ultima. 

Prima di rientrare nell’angolo, una volta terminata la diagonale, vale la stessa cosa come per la preparazione iniziale. Di nuovo vi consiglio di digitare “ANGOLI” nella casella di ricerca del BLOG e vi appariranno diversi POST inerenti all’argomento.

LA PREPARAZIONE (IN QUESTO CASO DEGLI ANGOLI) E’ FONDAMENTALE PER LA BUONA RIUSCITA DELLA FIGURA E DI TUTTI GLI ESERCIZI IN GENERALE. ARRIVARE IMPREPARATI EQUIVALE A FALLIRE IN PARTENZA. LA FIGURA NON INIZIA MAI QUANDO INIZIA, MA QUALCHE ATTIMO PRIMA!

Pur essendo una delle figure di base, tra le prime che si fanno in assoluto, sia da cavaliere che da cavallo, è piena di insidie. Il fatto che si debba percorrere una linea dritta, senza delimitazioni laterali, la rende una delle più difficili. Eseguirla alla perfezione non è per nulla facile. Il cavallo, soprattutto all’inizio del suo percorso addestrativo, fatica molto ad andare perfettamente dritto. Il fatto di non avere aiuti laterali lo faranno barcollare a destra e sinistra e il cavaliere, cercando di ovviare alla cosa, di solito non fa che peggiorare le cose. 

E’ importante non focalizzarsi troppo sull’esecuzione perfetta all’inizio! Pensate di più a fattori come il RITMO, IL MANTENIMENTO DELLA (SE SIETE RIUSCITI A RAGGIUNGERLA) DECONTRAZIONE, L’IMPULSO. Con buone probabilità sarà più facile al trotto che non al passo, rimanere sulla “linea”. 

Più si ha impulso e quindi spinta da dietro più sarà facile puntare un punto preciso senza oscillare a destra e a sinistra. 

Bisogna, come sempre, pensare di spingere il cavallo con gambe e assetto in direzione della mano (e del punto di arrivo). Le mani fanno poco. Si limitano a mantenere un contatto minimo e stanno ferme vicino al garrese, ognuna dalla sua parte. Con il tempo i problemi di equilibrio si risolveranno da se. Il cavallo imparerà a rispondere sempre meglio agli aiuti, le mezze fermate diventeranno sempre più efficienti e l’equilibrio generale tra le parti (dietro e davanti e desta/sinistra - chi vuole approfondire l’argomento lo può fare con il libro “LA SCALA DI ADDESTRAMENTO - La chiave dell’equitazione”, dove questi concetti vengono spiegati e affrontati step by step) viene ripristinato e migliorato con il tempo e con il lavoro. 

Per la flessione vale la stessa cosa come per il battere la sella al trotto. Mantengo la mia flessione interna, che avevo prima di iniziare la figura e la mantengo fino alla fine. Poco prima di rientrare in pista richiedo la nuova flessione interna, mentre la mano esterna diventa la nuova guida che gestisce la traiettoria. 

Cambiate spesso di mano! 

E’ importante lavorare sempre in modo bilanciato a sinistra e a destra, senza rimanere sulla stessa mano per troppo tempo. Rendete il lavoro vario e divertente anche per il cavallo!

A presto con la prossima FIGURA DI MANEGGIO.

GRAZIE E BUON POMERIGGIO A TUTTI!

Un abbraccio,

Daniela

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1 commento

Grande conforto per istruttori o meglio una guida x cavalli e cavallueru.

Rosanna Mosca

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