IL FRUSTINO DA DRESSAGE

IL FRUSTINO DA DRESSAGE

Martina, membro della nostra Accademia Online ACS (gruppo FB), mi ha chiesto consigli sull’uso corretto del frustino da dressage.

Esattamente il problema suo è che il cavallo è leggermente pigro, soprattutto a inizio lavoro. Le è stato consigliato (giustamente) di ricorrere al frustino lungo e di agire con questo dietro alla gamba, come aiuto, qualora il cavallo non rispondesse alla sola gamba. 

Ora… c’è chi si innervosisce all’idea del frustino e parte con discorsi come “io ste cose non le uso…”, ma 

1) il frustino non è un oggetto di tortura, ma un bastoncino che deve toccare appena il cavallo in determinati punti, quando necessario, come aiuto ausiliario temporaneo durante l’addestramento; 

2) di solito coloro che dicono così poi sono quelli che iniziano con le sgambate e con chissà quali spostamenti del bacino per cercare di far avanzare il cavallo… muovere le gambe staccandole dal fianco del cavallo per poi dare la sgambata è assolutamente sbagliato, inefficiente e brutto da vedere, oltre al fatto che rende precario l’equilibrio del cavaliere e del cavallo… spingere esageratamente con il bacino idem. 

E’ molto più efficace un piccolo tocco del frustino, improvviso e veloce che, insieme all’aiuto (corretto) di gamba e assetto, fa capire al cavallo che lì, in quel momento, ci deve essere una reazione di un certo tipo a quel comando. Altrimenti non si fa che creare confusione. Il cavallo non impara nulla e l’equilibrio deve sempre essere agevolato, mai disturbato. 

Ho fatto anche un piccolo video su questo argomento. Lo trovate su Instagram (acs_blogequestre) e su IGTV (in teoria dovrebbe automaticamente condividersi con Facebook, ma non si sa perché al momento non funziona…). Non vi resta che farvi un account Instagram :) ci vogliono 2 minuti. Ah…dimenticavo… nel video c’è una scimmia che urla come una pazza… è mia figlia! Scusate… aveva da dire la sua proprio in quel momento. 

Torniamo a noi. Come va tenuto il frustino da dressage?

Va tenuto in modo da non intralciare gli aiuti della mano. La linea gomito—dorso della mano- bocca del cavallo deve rimanere invariata. Il punto in cui deve toccare il cavallo è dietro alla nostra gamba. Perché? Per quel che dicevo prima, ossia per il fatto che vogliamo insegnare al cavallo qual’è la reazione voluta all’azione della gamba. 

IL FRUSTINO E’ UN MEZZO PER INSEGNARE UN CONCETTO PRECISO AL CAVALLO E NON DEVE MAI ESSERE USATO PER PUNIRE IL CAVALLO!

Il fustino passa sopra alla nostra gamba. Rimane per lo più fermo, come le nostre mani. Nell’immagine potete vedere la posizione. 

Chiaramente se non siete abituati ad avere un frustino durante il lavoro può essere strano averlo in mano, oltre alle redini. Ma può essere anche un modo per capire quanto si è disorganizzati con le mani. Un ottimo modo per imparare a tenerle più ferme e fare meno. Le mani tendono a fare sempre troppo, mentre dovrebbero essere le gambe a lavorare di più (assieme all’assetto). 

Spesso, infatti, la pigrizia del cavallo deriva da problemi di assetto e di aiuti. Se siamo seduti “male”, con il peso distribuito male, la conseguenza sarà che gli aiuti, sempre se li usiamo, non arrivano nei punti e con l’intensità giusta. La maggior parte dei cavalieri monta con le staffe relativamente corte, con sella da salto o “completo”, con il peso prevalentemente sulle spalle e poca “presenza” in sella. Si sta per lo sollevati per comodità e per non fare troppa fatica e questo fa si che non impariamo mai ad usare in modo corretto la mezza fermata. Come si può pensare di montare senza la mezza fermata? E’ tutto! 

Il frustino ha il compito di “risolvere” una insensibilità alla gamba, ma se questa insensibilità è dovuta ad una posizione errata del cavaliere o a un modo di dare gli aiuto che il cavallo no può capire, allora anche il frustino non risolverà le cose. E allora dicono: “Eh ma con altri cavalli non mi è mai successo…quindi non penso che il problema sia io”.

Bene…non tutti i cavalli sono uguali ed esistono cavalli molto sensibili che “scappano” dalla gamba anche se non è tutto al posto giusto. Il problema è che cercando “la colpa” negli altri (nel cavallo) non si diventerà mai bravi. Siamo quasi sempre noi a dover cambiare qualcosa, non il cavallo. 

Per quanto riguarda i cavalli pigri avevo scritto un POST qualche tempo fa, dovreste trovarlo sul BLOG www.addestramentocavallosportivo.it perché oltre al frustino esistono altri stratagemmi per “attivare” il cavallo. Questi hanno lo scopo di migliorare l’assetto e il modo di intervenire con gli aiuti che abbiamo a disposizione. 

Un trucchetto: Si dice che il frustino deve essere tenuto nella mano interna. Io non sono sempre d’accordo con tale affermazione. Ecco il perché…

La mano interna è quella che “chiede” e “lascia”, che stringe e cede per chiedere la cessione a livello della nuca. Inoltre la mano interna può essere quella che indica (leggermente) la direzione da prendere. Insomma è quella che si “muove” di più (da fuori non si dovrebbe vedere quandi parliamo di movimenti minimi che partono dal polso). La mano esterna invece è quella più ferma. Non si muove. Permette solo la flessione opposta, senza ostacolarla. E’ ferma, non fissa o rigida, ma ci permette una certa “stabilità”. Quindi se teniamo il frustino esternamente non da alcun fastidio. Non ci disturba durante il lavoro. Se la teniamo all’interno invece impedisce la piena libertà di movimento del polso, il che si ripercuote sugli interventi della mano intera.

Questo è un piccolo suggerimento avuto da INGRID KLIMKE. Non me lo sono inventato, tranquilli. E devo dire che da quando ho provato la prima volta, ho sempre avuto una buona sensazione. 

Non va usato sulla spalla, dal momento che qui non ha alcuna funzione, se non quella di infastidire o spaventare il cavallo, ma difficilmente collegherà l’intervento con quello della gamba. Per “svegliare” il cavallo e richiamare la sua attenzione esiste il frustino corto, da salto, utile appunto per richiamare l’attenzione del cavallo, per esempio in un percorso, prima di un ostacolo. Allora si interviene sulla spalla (meglio se il finale del frustino è piatto così non da alcun fastidio e fa un piccolo suono). 

La gamba, come sapete, agisce in un punto ben preciso, sulla muscolatura addominale che, una volta sollecitata, ha un effetto diretto sulle articolazioni del posteriore. Non vado nel dettaglio qui, ma voglio dire che non si da la gamba per infastidire il cavallo che quindi si sposta. Quindi sbattere forte non ha alcun senso. L’intervento deve essere piccolo e preciso, dato nel punto giusto. La stessa cosa vale per il frustino. 

Quindi, se il cavallo non reagisce alla mia gamba, intervengo (insieme alla gamba) con il frustino. Se non reagisce ripeto. Questa volta con un po’ più di energia. Posso usare anche la voce insieme. Se il cavallo è diventato “sordo” all’aiuto devo in qualche modo avere la sua attenzione. Ci vuole un intervento improvviso e chiaro. Deve esserci una reazione. Magari qui, per un paio di volte, anche esagerata. Poi, una volta avuta una reazione, continuo con il mio lavoro normalmente. La volta dopo che voglio passare ad un’altra andatura o aumentare quella attuale riprovo a fare un intervento meno esagerato e vedo se basta. Di solito è così. Se il primo era abbastanza chiaro e “sorprendente”. Il cavallo, in questo modo, impara a capire che ci deve sì essere una reazione, ma che se reagisce poi va tutto bene. Insomma… c’è da capire un attimo chi comanda. Giusto da mettere le cose in chiaro. Una volta chiarita la questione arriva la carezza (non subito…meglio aspettare e assicurarsi che il messaggio sia veramente arrivato e che non sia stato “un caso”). 

Di solito dopo un paio di volte o anche un paio di settimane di “test” di questo genere, tutto si risolve e il cavallo impara di nuovo a reagire bene alla gamba, quando necessario. 

E’ IMPORTANTE ASSICURARSI CHE IL PROPIO ASSETTO SIA CORRETTO E SOPRATTUTTO FUNZIONALE (v. POST sull’assetto funzionale). SE IL CAVALIERE E’ SEDUTO MALE, HA IL PESO TUTO SULLE SPALLE DEL CAVALLO E USA IL FRUSTINO AL POSTO DELLE GAMBE NON VA BENE!!! 

L’OBIETTIVO DEL CAVALIERE DEVE ESSERE QUELLO DI POTER FARE A MENO DEL FRUSTINO IL PRIMA POSSIBILE! NON DI DIVENTARNE DIPENDENTE O DI DIVENTARE PIGRO DI GAMBA. 

Diversamente dallo sperone (sul quale avevo scritto un post, ma è un argomento da rivedere anche quello!) il frustino NON fa parte della “tenuta del cavaliere”. 

Non abbiate paura ad averlo in mano, provate ad usarlo, lavorate sul vostro assetto, tenetelo all’interno o all’esterno, poi mettetelo via. L’importante è provare per capire. E’ logico che la prima volta vi troverete in difficoltà. Non pensateci troppo. Pensate di più all’assetto e alla mano. Che deve essere “immobile” vicina al garrese. Le mani vicine tra loro ad una distanza di 10-15 cm circa. Passive. Tutto il resto viene creato da dietro (assetto e gamba). Il più delle volte tutti i problemi vengono proprio da qui. 

A presto!

Con questo vi auguro una buona giornata!

Un abbraccio, 

Daniela

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2 commenti

Bravissima Daniela!
Mi piacerebbe conoscerti e fare lezione con te!

Ciao

Giuliana (Bergamo)

Giuliana

ciao sono lorenzo ho 60 anni e da 45 che sono tra i cavalli…..ho ancora molto da imparare….. vorrei sapere cosa ne pensi ….mani senza gambe. gambe senza mani… e… lavorare sul labiale e non sulla lingua ….. complimenti per il libro che ho appena acquistato……

lorenzo Marsili

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