TRAVERS e RENVERS (anche groppa in dentro e in fuori)
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Mi è stato chiesto un consiglio su questi due esercizi.
Quindi andremo un pochino in dettaglio e ci occuperemo di questo argomento più impegnativo del livello medio…
Non per questo non riguarda tutti. Tutti dovrebbero almeno sapere di che cosa si tratta. Vedrete che, una volta capito il concetto, questi esercizi sono più fattibili e più vicini di quanto crediate ad ognuno di noi nel nostro lavoro giornaliero.
Ricordiamoci che il dressage è “addestramento”, non una disciplina olimpica equestre di nicchia. Teoricamente tutti i cavalieri dovrebbero avere una buona base in dressage, che non significa un livello E, ma significa saper arrivare fino infondo, magari non con il massimo dei punteggi, magari non agonisticamente, ma almeno aver capito il senso dell’evoluzione che cavallo e cavaliere subiscono (nel caso ideale) durante il loro percorso insieme, capire il perché di esercizi come questi, come ci si arriva e quali sono i presupposti indispensabili.
Precisamente mi è stato chiesto quali sono gli aiuti da usare, ma elencare gli aiuti da dare non potrebbe rappresentare una risposta esaustiva, quindi partiamo dall’inizio…
Bisogna trattare separatamente il TRAVERS dal RENVERS.
Il primo è descritto in questo modo dalle linee guida della FEI:
“TRAVERS (anche groppa in dentro - testa verso il lato chiuso): Il cavallo è leggermente flesso attorno alla gamba interna del cavaliere. Il cavallo guarda nella direzione in cui sta andando. Si esegue lungo la pista o, meglio, sulla linea centrale, con un angolo di scostamento di circa 30 gradi.”
Ovviamente testa “verso il lato chiuso” se si è sulla pista.
Non si può a questo punto non nominare la cugina di questo esercizio, ossia l’APPOGGIATA.
“L’APPOGGIATA: E’ una variante del TRAVERS (o groppa in dentro), solo che viene eseguita su linee diagonali, non su linee rette. Il cavallo dovrebbe essere leggermente flesso attorno alla gamba interna del cavaliere in modo da alleggerire la spalla. In questo modo l’esercizio guadagna in leggerezza ed espressività. Gli arti esterni passano davanti e sopra quelli interni. Il cavallo guarda nella direzione in cui procede. DURANTE L’INTERA ESECUZIONE DOVREBBERO ESSERE MANTENUTI COSTANTI LA CADENZA ED IL PORTAMENTO PARZIALMENTE RILEVATO (v. pagine 61, 96 e 101 nel libro “LA SCALA DI ADDESTRAMENTO - La chiave dell’equitazione”).
Quindi i due esercizi qui descritti sono diversi per il fatto che vengono eseguiti su tipi di linee diverse, ma per quanto riguarda l’uso degli aiuti in se, sono identici.
Durante il lavoro giornaliero a casa si può chiaramente lavorare in TRAVERS anche su linee curve (girate o circoli).
Un modo facile per iniziare ad eseguire il TRAVERS è quello di fare un cambiamento trasversale a metà campo.
Alle lettera E o B si gira e si attende fino a quando la flessione è a circa 30 gradi. A quel punto gli aiuti esterno diventano più marcati, facendo sì che il cavallo avanzi, mantenendo quella posizione. Poco prima di arrivare alla lettera opposta si termina con il lavoro su due piste, si raddrizza il cavallo e si procede normalmente. Inizialmente bastano sempre piccolissimi tratti e pochissima flessione. Considerando che i 30 gradi sono l’obiettivo finale, si inizia con meno, in base alla disponibilità del cavallo. Per fargli comprendere l’esercizio basta un minimo.
Premiare immediatamente la minima reazione e disponibilità a cedere nel senso desiderato!
E’ importante anche spiegare la differenza tra questo tipo di movimento (TRAVERS/groppa in dentro) e la SPALLA IN DENTRO. Molto simile perché il grado di flessione richiesto è uguale, ma nel TRAVERS l’anteriore procede quasi in modo “normale” ossia dritto sulla pista (o linea che si sta percorrendo), mentre il posteriore rientra. In pratica, su una linea dritta, solo il posteriore esterno supera l’interno, incrociandolo. Gli aiuti esterni, in primis la gamba (tutta, a partire dall’attaccatura dell’anca), sono quelli principali. Sulle linee curve invece il posteriore deve fare il giro più stretto, a differenza di come accade nella spalla in dentro. Nel TRAVERS quindi è necessaria una capacità di riunione di gran lunga superiore e l’esercizio risulta più faticoso. Il peso deve poter essere portato maggiormente dal posteriore, senza che si perdano ritmo e cadenza.
NB: Il TRAVERS diventa più complesso e difficile rispetto alla SPALLA IN DENTRO solo dal momento in cui si inzia a lavorare su linee curve!
Un ottimo modo per mettere alla prova l’effettiva qualità dell’esecuzione del TRAVERS è quello di eseguirlo su un quadrato di 20 metri (metà di un campo 20x40).
Qui bisogna fare particolare attenzione che ritmo, impulso e in generale l’espressività del movimento vengano mantenuti anche e soprattutto durante l’attraversamento degli angoli. Non deve esserci differenza tra quando si è sul dritto e quando ci si trova nella girata. Non deve esserci il senso di “spegnimento” che spesso si percepisce osservando chi non ha compreso bene il senso di tale esercizio.
Non può essere affrontato (su linee curve) prima che ci sia una buona capacità di riunione del cavallo. Esercizi come il cambio di galoppo semplice (quindi le transizioni passo-galoppo e viceversa), il galoppo rovescio, il mezzo giro sulle anche, la spalla in dentro e i passi indietro devono essere già stati capiti ed affrontati in precedenza (v. altri articoli nel Blog).
Il cavallo deve avere una buona base in piano, riuscire a decontrarrsi dopo pochi minuti di riscaldamento e deve mantenere la scioltezza a la serenità durante l’intero lavoro. L’equilibrio deve essere ottimo, la schiena deve essere sciolta e morbida, il posteriore bello attivo. I cavaliere deve poter star seduto bene e le reazione agli aiuti deve essere ottima. Se in tutto questo si può mantenere una certa “leggerezza” e armonia, allora si è pronti ad affrontare altro. Se si notano forzature, se il movimento è spento e trascinato o se ci sono ribellioni di qualche tipo, bisognerebbe prima rivedere le basi.
Attenzione! Abbiamo detto che gli aiuti esterni sono “protagonisti” nel senso che devono fare in modo che il cavallo avanzi con la groppa spostata in dentro. Non per questo è meno importante l’azione della gamba interna. Quest’ultima è infatti responsabile di “flettere attorno a se” il costato del cavallo. Non è così difficile portare in dentro il posteriore, alcuni cavalli tendono a farlo di per se (cosa che è invece da risolvere rendendo il cavallo diritto con l’addestramento - altro capitolo del libro), soprattutto da un lato. La cosa più difficile è infatti mantenere la corretta flessione attorno alla gamba interna. Tutta la parte interna deve restare “morbida” e non contratta. La mano interna chiede la flessione della nuca (v.POST “Il mio cavallo è rigido”). La mano esterna permette e limita la flessione, controlla la direzione, mantenendo un contatto stabile, ma morbido. La gamba esterna spinge avanti lateralmente il cavallo, portando in dentro la groppo. E’ leggermente spostata indietro (1 mano dietro alla sua posizione normale).
La gamba interna agisce, non resta ferma. E’ responsabile della morbidezza e delle flessibilità del lato interno del cavallo.
Molti pensano che il TRAVERS si utile a rendere più attivo e flessibile il posteriore esterno, dato che questo deve incrociare l’interno, superandolo, ma in realtà è il posteriore interno ad essere maggiormente sollecitato, nel senso che è quello che si trova all’interno della flessione e a dover portare più peso. Per questo bisogna stare attenti che venga mantenuto nella giusta posizione e che il cavallo non lo porti troppo all’interno, nel tentativo di togliersi dalla fatica.
Angolo e flessione devono essere corretti per essere allenanti!
Dopo ogni esercizio che chiude e riunisce, va bene fare qualcosa “in avanti” per sfruttare la potenza accumulatasi e per ravvivare il movimento e non annoiare o affaticare troppo il cavallo. Questa nuova ventata di energia sarà poi utile anche quando si torna a fare un qualcosa in riunione.
NB: Chiusura e apertura sono sempre direttamente proporzionali!
Inoltre al galoppo questo esercizio è ancora decisamente più impegnativo. Qui cambia completamente la sequenza con la quale vengono appoggiati gli arti e quindi l’incrocio descritto in precedenza non è più possibile, se non nella fase di sospensione. Con cavalli molto esperti va certamente affrontato anche al galoppo, anche perché è la premessa per le future piroette al galoppo, ma per il cavaliere spesso non è facile ricercare quel che in precedenza si è cercato di “correggere”. Fino a quel punto si sarà cercata la dirittura del cavallo e il mantenimento del posteriore in linea con l’anteriore rispettivo. L’importante è che il cavallo sia in grado di partire correttamente e di mantenere la corretta flessione e posizione dei posteriori nel galoppo e nel galoppo rovescio. Allora ci saranno i presupposti per una corretta flessione anche nel TRAVERS o nell’APPOGGIATA. Il cavaliere avrà compreso l’importanza del lavoro bilanciato ed in equilibrio (cavallo diritto) e avrà la padronanza di se e degli aiuti per poter fare al cavallo nuove richieste.
Ok, ho deciso che per il RENVERS ci vuole un secondo POST 🙂 sennò qui ci dilunghiamo troppo…
A prestissimo!
Un abbraccio,
Daniela
#equitazioneperamore